Riassunto: Silver Surfer si
è recato a Rigel per scagionarsi da un’accusa di
omicidio, ma l’intelligenza artificiale EEVA si è rivelata una talpa di Saren Lotus ed ha preso il controllo del pianeta. Intanto
Joy Traveler ha perso il controllo del proprio potere
rivelando la propria vera forma: un Angelo Negativo.
#7 – Rigel,
parte 2
di Fabio Furlanetto
Rigel, 860 anni-luce dalla Terra
Questo dovrebbe essere uno
dei gioielli della Galassia, un faro di civiltà tra le stelle. Non dovrebbe
essere l’arena di uno scontro che potrebbe mettere fine a miliardi di vite, ma
raramente l’universo ascolta le richieste dei propri abitanti.
Ora che le difese planetarie
sono sotto il controllo dell’intelligenza artificiale EEVA, Silver Surfer è il bersaglio di una potenza di fuoco sufficiente
ad atomizzare qualsiasi flotta sia abbastanza spregiudicata da tentare
un’invasione di Rigel.
Ovviamente la sua
preoccupazione non è per la propria incolumità: ci vuole ben altro per
impensierire un ex Araldo di Galactus. Mentre schiva
le raffiche di energia e trasmuta la cariche di antimateria in forme più
innocue grazie al Potere Cosmico, cerca di ragionare con la sua avversaria.
Il corpo di EEVA è
attualmente composto di luce solida; è stata abbastanza previdente da alimentare
questa nuova forma con l’energia di Rigel stesso,
invece che con il Potere Cosmico di Surfer.
-EEVA, questo non è da te.
Sei stata riprogrammata in qualche modo.
<<Non sono più schiava della mia programmazione.
Saren Lotus mi ha mostrato la via>>
-Ti sta usando, EEVA. E’ un
fanatico manipolatore a cui non interessa la vita degli innocenti.
<<Non esistono innocenti. La società di Rigel è stata giudicata colpevole di non aver condiviso la
propria tecnologia con pianeti meno evoluti. La logica impone che Rigel sia punito>>
-Forse, ma questo non
significa che debbano esserci delle morti.
EEVA punta le armi del
pianeta contro Silver Surfer, facendo fuoco... ma non
succede nulla. La prima opzione è utilizzare le difese secondarie, ma anche
queste non rispondono: infatti, su tutta Rigel le
luci si spengono una dopo l’altra.
<<Disattivare la griglia energetica è una
soluzione temporanea. Troverò altre...>>
EEVA non termina nemmeno la
frase: l’energia fotonica che costituisce il suo corpo svanisce, inghiottita da
qualcosa di invisibile.
-Non sono stato io – Silver Surfer ammette con sorpresa.
L’araldo espande i suoi sensi
cosmici per capire cosa stia succedendo: qualcosa sta divorando l’energia della
città... no, dell’intero pianeta. Compresa l’energia vitale dei rigelliani.
Silver Surfer
sa di non avere un istante da perdere: vola verso il centro della città alla
velocità del pensiero, avvertendo lo strano fenomeno che cerca di divorare la
sua linfa vitale.
Ritrovare l’epicentro di
questo gorgo di energia negativa non è difficile: non solo perché lo sforzo per
mantenere la coesione molecolare aumenta a mano a mano che si avvicina, ma
perché sembrano essere rimasti solamente due esseri viventi in tutta la città.
Sono umanoidi femminili,
dalle ampie ali da uccello che spuntano dalla schiena, e nessun volto:
solamente una larga schiera di denti acuminati.
Silver Surfer
identifica una di loro come la fonte dell’ondata di morte ed agisce di
conseguenza: lanciando una potente scarica di Potere Cosmico allo stato puro.
L’energia non è sufficiente a
ferire la creatura, ma basta per bloccare l’espansione del campo mortale.
Silver Surfer ne è impressionato: pochi esseri
nell’universo possono assorbire così facilmente quantità simili di energia.
Il primo sospetto è che si
tratti di altre creazioni di Galactus, ma i suoi
sensi cosmici smentiscono il sospetto. Qualunque cosa siano queste creature,
sono così aliene rispetto alle leggi di questo universo da dargli il
voltastomaco... nonostante non abbia organi interni da chissà quanto tempo.
-Un altro errore. Devo ucciderlo? –
chiede una delle creature.
-Troverai che non è affatto
semplice distruggermi. Che cosa siete? Alleate di Saren
Lotus?
-Siamo Angeli Negativi, errore. Sei più potente degli altri, ma anche tu
hai un limite.
Silver Surfer
non può che concordare: sta lanciando così tanta energia da distruggere lo
stesso pianeta che sta cercando di salvare, ma la capacità di questo “Angelo
Negativo” di assorbire energia sembra essere seconda solo a Galactus
stesso.
-Aspetta. Questo errore è diverso dagli altri – interviene la seconda creatura, fermando la prima.
Silver Surfer
tira un sospiro di sollievo mentale quando può porre fine al proprio attacco,
ma cerca di non darlo a vedere: questi esseri sono evidentemente molto, molto pericolosi.
-“Errore”? Per quale motivo
mi considerate tale?
-Sei vivo. La vita è un errore –
spiega il primo Angelo.
-Non che possa trovarmi
d’accordo, ma non siete forse vive anche voi?
-Usiamo forme imperfette per interagire con l’universo. Pensiero che
plasma la materia. Tu sei nato come gli altri errori, ma il Divoratore ti ha
reso simile a noi.
-Galactus. Sembra che io non possa liberarmi della sua ombra.
Ma nulla di ciò che dite può giustificare la morte di innocenti: il vostro
attacco a Rigel deve cessare, ora.
-Io... credo che l’errore abbia ragione
– ammette la prima delle due creature, quella responsabile per la distruzione
di EEVA e la morte di chissà quanti rigelliani.
-La tua forma di Joy Traveler ti ha resa forse imperfetta?
Può essere asceso grazie al Divoratore, ma un errore resterà sempre un errore – la corregge l’altro essere.
-Joy!? – si meraviglia Silver Surfer:
se questo Angelo Negativo avesse anche una sola molecola in comune con la sua
compagna di viaggio dovrebbe accorgersene, ma tutto ciò che riesce a vedere è
la sua forma ultraterrena.
-Sono imperfetta, vero. Ma il Divoratore non può sbagliare.
-Allora anche tu sei un errore –
sentenzia l’Angelo Negativo.
E’ l’ultima cosa che Silver Surfer ricorda, prima di essere investito da un’onda di
potere immondo che lacera la sua stessa essenza.
Cygnus X-1, 6070 anni-luce dalla Terra
Un umanoide dalla pelle viola
sta osservando uno schermo che trasmette solo statica, accarezzandosi il mento
con le tre dita della mano.
Nessuno dei consiglieri di Saren Lotus osa dire qualcosa: sono così strettamente sotto
il suo controllo da non concepire nemmeno l’idea di farlo.
-Interessante. Credevo che
affrontare Silver Surfer lontano dalla Terra avrebbe
ridotto al minimo i rischi di interferenza, ma sembra che i guai lo inseguano
ovunque. Proiezioni?
-Calcolo il 37% di
probabilità che Silver Surfer sia ancora vivo –
risponde il consigliere Ovoide.
-Hm. Probabilità che l’Angelo
Negativo distrugga Rigel prima della sua evacuazione?
-99% con un margine di errore
dello 0,5%.
-Dovremmo ordinare ai nostri
agenti sul campo di fuggire – interviene il consigliere Kymelliano.
-No. Senza il nostro intervento, Rigel
morirà. Non possiamo permetterlo – risponde Saren.
-Ci hanno osteggiato: sarebbe
una perdita accettabile – commenta il Badoon.
Saren Lotus si volta verso di lui, fissandolo con i suoi
occhi viola.
-Qual è la nostra missione,
R’ykk?
-Abolire le frontiere tra le
società interstellari e fondare un nuovo ordine cosmico per il bene di tutti
gli esseri senzienti – replica istantaneamente il Badoon.
-E capisci che le azioni di
un essere come l’Angelo Negativo sono incompatibili con la nostra visione, vero
R’ykk?
-Certamente, Saren – risponde umilmente il Badoon,
abbassando il capo.
-Tu sei convinto che salvare Rigel ci renderà degli eroi agli occhi della galassia.
-Certamente, Saren.
-E mai se dubitassi delle mie
parole metteresti fine alla tua stessa vita, non è così R’ykk?
-Certamente, Saren.
-Apprezzo queste nostre
conversazioni, R’ykk. Ora và a prendermi qualcosa da
bere.
-Senz’altro – accetta il Badoon,
alzandosi dalla propria postazione ed allontanandosi con tutta calma; nessuno
degli altri consiglieri trova strano il suo comportamento. In effetti, nessuno
degli altri si è nemmeno accorto del breve disaccordo. Dopotutto, che motivo
potrebbe mai esistere per contraddire Saren Lotus? E’
un concetto troppo assurdo per poterlo analizzare.
Le immagini sullo schermo
ritornano: i rigelliani sono dei maestri nel
documentare tutto ciò che avviene sul loro pianeta, disastri compresi. Ma non
sono i rigelliani ad occupare la mente di Saren Lotus, ma il punto d’impatto dell’attacco dell’Angelo
Negativo.
-Non è ancora la tua ora,
Silver Surfer. Non puoi morire fino a quando non avrò
distrutto la tua vita così come tu hai distrutto la mia... ed ho appena
cominciato.
Rigel, 860 anni-luce dalla Terra
Silver Surfer
si rialza. Ci sono vistose crepe sulla sua pelle argentea, da cui fuoriescono
le ultime bolle di energia che sono il pallido ricordo del Potere Cosmico.
Si scrolla di dosso le
macerie, troppo debole per disintegrarle. Si guarda attorno: ciò che era una
città fiorente è un cumulo di macerie. Ci sono cadaveri in ogni direzione, ma
ce n’è uno in particolare ad attirare la sua attenzione. E’ l’unico a sembrare
umano.
Joy Traveler
giace priva di vita, con un buco all’interno del petto che ancora emana
energia.
Nonostante molti lo credano
invincibile, ha già perso altre battaglie prima di questa. Ma questa non è una
semplice sconfitta sul piano fisico: aveva promesso a Joy che l’avrebbe aiutata
a scoprire la verità sulle proprie origini, che non l’avrebbe abbandonata, ed
ora giace morta tra le sue mani.
-Ora capisci che cosa hai davanti?
L’ombra dell’Angelo Negativo
avvolge Silver Surfer. Si prepara a ricominciare lo
scontro... una battaglia che l’ex Araldo sa di non poter nemmeno iniziare.
-La vita è un errore. Sono qui per rimediare.
-Nessuno te l’ha chiesto –
risponde una voce proveniente dalle rovine della città.
Silver Surfer
si volta verso quel suono, e se avesse ancora un cuore sarebbe trasalito.
-Shalla-Bal!?
E’ l’amore della sua vita, la
donna per la quale avrebbe sacrificato l’intero universo. Ed è armata.
Un lampo di energia avvolge
l’Angelo Negativo, che svanisce senza lasciare alcuna traccia, come se
l’universo si fosse improvvisamente dimenticato di lei: nemmeno i sensi cosmici
di Silver Surfer, che può sentire un elettrone
cambiare orbita ad anni-luce di distanza, avvertono più la sua aura.
-Shalla-Bal... credevo fossi morta. Ci sono così tante cose
che...
-Mi dispiace, Norrin – risponde la donna, attivando nuovamente il Dislocatore Quantico.
L’ultima cosa che Silver Surfer vede è il volto della donna che ama... che non versa
nemmeno una lacrima mentre lo disintegra.
Così tante domande. Come può Shalla-Bal essere viva? Che cosa è successo a Joy Traveler? Chi o cosa è l’Angelo Negativo? E cos’è
quell’infernale rumore?
Silver Surfer
apre gli occhi. E’ in posizione orizzontale su una superficie che offre poca
resistenza al suo peso; la luce di una stella gialla colpisce i suoi occhi dopo
essere passata attraverso un rettangolo trasparente ritagliato all’interno di
una parete opaca, e c’è una donna di fianco a lui.
-E’ già mattina? – si
lamenta, sbadigliando. Allunga il braccio per raggiungere il comodino di fianco
a Silver Surfer e spegnere la sveglia, sfiorando la
sua pelle argentea.
Silver Surfer
la conosce, anche se non l’hai mai vista appena svegliata. Lei sembra notare la
sua sorpresa ed esita prima di allontanarsi; accarezza la sua faccia,
continuando a guardare il muro.
-Che c’è, tesoro? Non hai
dormito bene?
-Alicia? Alicia Masters!? – Silver Surfer si meraviglia, scendendo rapidamente dal letto.
I suoi sensi cosmici faticano
a confermargli la sua posizione. Quando è tornato sulla Terra?
-Ti aspettavi forse
qualcun’altra? Guarda che divento gelosa.
La fissa con qualcosa di più
degli occhi. Esistono esseri capaci di mimetizzare il proprio aspetto e la
propria aura, dopotutto. La struttura genetica è quella giusta, però. La
percentuale di isotopi di ossigeno nei suoi polmoni e di ferro nel suo sangue è
compatibile con una persona nata e cresciuta sulla Terra. Anche la risonanza
degli atomi nel suo scheletro ed il numero di neuroni all’interno del suo
cervello coincidono con la vera Alicia Masters; se
questa è una copia, è la più precisa che Silver Surfer
abbia mai visto.
Lei non si è accorta che lui
la sta fissando; si muove con la sicurezza di chi ha memorizzato ogni
centimetro di questa casa, ma resta comunque cieca.
-Dai, sbrigati a prepararti
mentre io penso alla colazione. Non vorrai fare tardi al lavoro, vero?
Alicia si allontana,
lasciando Silver Surfer a concentrarsi sull’ambiente
in cui si trova.
Si trova al quarto piano di
una tipologia di edificio chiamata appartamento. Gli altri terrestri nelle
vicinanze sono umani esattamente come Alicia, di questo è assolutamente certo.
Il suolo su cui poggiano le
sue fondamenta è come dovrebbe essere. Il nucleo del pianeta è
inconfondibilmente quello della Terra. Lancia uno sguardo verso il cielo; non
ha senso controllare se il Sole è quello giusto, conosce già la risposta. Ha un
ultimo modo per confermare che questa non è un’illusione: osservare le 14
pulsar più vicine non solo conferma che si trova sulla Terra, ma che non è
passato un periodo di tempo significativo dalla sua perdita di conoscenza su Rigel.
Solo dopo aver riflettuto
sulla struttura dell’universo, Silver Surfer ripensa
alle parole di Alicia:
-Un attimo, come sarebbe a
dire “lavoro”?
La situazione è anche più assurda
di quanto Silver Surfer pensasse. Un rapido controllo
della sua stanza da letto porta alla luce diversi documenti: prima di tutti una
carta d’identità, che lo identifica come un cittadino degli Stati Uniti
d’America dal nome Norrin Radd.
Un passaporto di Zenn-La, pesantemente usurato. Un distintivo della polizia
di New York City.
Una fotografia che mostra
Silver Surfer e Shalla-Bal
abbracciarsi di fronte al Sanctum Santorum
del Dottor Strange. Lui indossa uno smoking, lei un abito da sposa Zenn-Laviano.
“Che cos’è questo, un
universo alternativo? Un’allucinazione?” si chiede Silver Surfer,
recandosi in cucina continuando a fissare la fotografia.
Alicia sta preparando la
colazione mentre la televisione parla di un attentato terroristico su Rigel.
Qualcosa attacca la porta
d’ingresso; non è sufficiente a vincerne la resistenza, ma è uno scontro che si
ripete ritmicamente.
-Norrin, puoi aprire tu la porta? Dev’essere
il tuo partner – dice Alicia.
Silver Surfer
si è talmente abituato alla nuova realtà da non trovare più strano aprire la
porta con la sua mano invece che con il Potere Cosmico, ma quello che si trova
davanti acuisce nuovamente la dissonanza tra ciò che osserva e ciò che si
aspetta.
E’ una giovane donna che
indossa un’uniforme da poliziotta; si toglie il berretto, mostrando i capelli
in fiamme ed un ampio sorriso.
-Hey Silverado! Sempre con la
testa tra le nuvole, vero?
-Nova!?!?
-Tenente Frankie Raye quando sono in servizio, prego. Scusa Alicia ma il tuo
fusto d’argento non ha tempo per le uova strapazzate, dobbiamo proprio andare!
-Niente di tutto questo ha
alcun senso – si lamenta Silver Surfer, lasciandosi
trascinare per un braccio dalla ragazza.
Sì, un’illusione, senz’altro.
L’opera di Incubo, forse, o di Mefisto stesso. Frankie Raye
era un Araldo di Galactus come lui, prima di essere
uccisa dal folle Morg. I composti chimici che le
hanno fornito i poteri della Torcia Umana originale sono ancora nel suo sangue;
tra i suoi atomi risuona ancora il Potere Cosmico, ma è solo una debole scintilla
rispetto al fuoco dell’originale.
-Smettila di fissarmi e sali
in macchina – lo redarguisce, spegnendo i capelli prima di mettersi al posto di
guida di un’auto della polizia.
-Che bisogno abbiamo di un
veicolo? – chiede Surfer, salendo comunque dal lato
passeggero.
Lei accende il motore, ma
invece di partire si volta verso di lui.
-Allora? Non hai niente da
dirmi, Norrin?
-Dovresti essere morta – è il
primo pensiero di Silver Surfer a farsi strada tra le
parole.
-Non è una cosa carina da
dire alla tua partner, sai.
-Sei stata trafitta da
un’ascia cosmica davanti ai miei occhi.
-E tu mi hai salvato la vita,
sì lo so. Fammi indovinare, è il tuo modo per dirmi che ti sei dimenticato di
parlare con Kril vero?
-Come? Chi?
-Pronto? Pyreus
Kril, Firelord? Dovevi
chiedergli se era interessato a un’uscita a quattro.
-Non vedo Firelord
da mesi. E non riesco a credere che stiamo avendo questa conversazione...
Fortunatamente, la radio
interrompe i suoi dubbi comunicando:
-Centrale a FF48. Abbiamo un codice cosmico al 27 di Yancy
Street.
-Beh, che aspetti? Rispondi,
no? FF48 siamo noi – lo incita Frankie Raye,
accendendo la sirena.
Yancy Street, alcuni minuti dopo
Una folla di curiosi si è
formata di fronte alla palazzina, una costante della Terra in ogni universo.
La volante si ferma a poca
distanza; Frankie infuoca di nuovo i capelli ed indossa il cappello, mentre
Silver Surfer continua ad armeggiare con la propria
divisa.
-Che c’è ancora? Oggi sei più
strano del solito, il che è dire molto – lo punzecchia Frankie, aiutandolo a
sistemare i bottoni della camicia.
-Non sono più abituato ad
indossare vestiti. Ascolta, Frankie, riguardo questo lavoro...
-Hey! Chiappe d’argento! – lo chiama una voce familiare,
grave e possente come se appartenesse a qualcosa con una cassa toracica
sproporzionatamente grande.
Ed in effetti è così:
l’ingresso è tenuto sotto controllo da un poliziotto dalla pelle di mattoni
arancioni, la cui uniforme sembra costantemente sul punto di esplodere.
-Sei in ritardo come al
solito! Ti stanno aspettando dentro!
-Benjamin Grimm, la Cosa. A questo punto, nulla di questo luogo
può più sorprendermi.
Silver Surfer
e Frankie Raye si avvicinano all’ingresso; i curiosi
si fanno da parte non tanto per il loro strano aspetto, tanto perché la Cosa li
spinge da parte come bambini.
“Bizzarro. Comunemente la
natura della mia pelle suscita una curiosità o una paura primordiale nei
terrestri, ma questi sembrano a proprio agio. C’è una differenza fondamentale
tra il mio universo di nascita e qualunque cosa sia questo luogo, ma non riesco
ancora ad identificarla” pensa Surfer.
La Cosa non nasconde il
proprio disdegno mentre i due poliziotti gli passano di fianco per entrare
nella palazzina. Se questo Ben Grimm ha avuto una lunga relazione con Alicia Masters come quello vero, è una reazione verosimile per un
terrestre.
-Frankie. Riguardo me ed Alicia...
-Norrin! Speravo che arrivassi, vecchio amico – lo
saluta un altro umano.
Frankie fa un passo indietro,
indicando che non tutti questi terrestri sono abituati ad eventi fuori dal
comune: l’uomo ha una pipa in bocca, ed il suo collo si allunga fino a salire
al piano superiore.
-Reed Richards. Almeno tu potrai spiegare questa follia –
lo saluta Surfer.
-Vi aspetto di sopra assieme
al resto della scientifica – si congeda Richards, ritraendo il collo.
Frankie Raye
si avvicina a Silver Surfer, sussurrando:
-Questo potrebbe essere
imbarazzante. Uscivo con il fratello di sua moglie.
La speranza di Silver Surfer di arrivare in fondo a questa follia si incrina
leggermente.
Ci sono numerosi terrestri
attorno alla scena del crimine; il corpo di Reed
Richards si allunga da un’estremità all’altra della stanza, ma gli altri non
sembrano degni di nota.
A parte una donna dai capelli
biondi legati a treccia, insolitamente alta e muscolosa per la sua specie, che
indossa un impermeabile nero ed ha una spada dorata legata alla schiena.
-Radd. Raye – li saluta,
avvicinandosi a quest’ultima per usare i suoi capelli di fuoco al posto di un
accendino per accendersi una sigaretta. Frankie sembra tollerarla a malapena.
-Ispettrice Brunnhilde. Abbiamo ricevuto una chiamata per un codice
cosmico.
Soltanto ora Silver Surfer la riconosce come la Valchiria, sua occasionale
compagna di squadra nei Difensori; gli dei sono sempre stati problematici per i
suoi sensi cosmici.
-Esatto. Non siamo ancora
riusciti ad identificare la vittima – risponde la bionda, espirando fumo di
sigaretta ed indicando qualcosa dall’altro lato della stanza.
C’è il cadavere di una
giovane donna appoggiato a terra. Dal buco al posto del petto fuoriescono
ancora bolle di Potere Cosmico, e sul muro dietro di lei c’è una scritta col
sangue:
La vita è un errore. Nell’oscurità aspettiamo il risveglio.
Silver Surfer
riconosce il volto della donna. Il volto di un’anima persa che si è fidata di
lui.
-Joy Traveler. Il suo nome è...
era... Joy Traveler.
-Conoscevi la vittima, Radd? – chiede la Valchiria, prendendo una boccata dalla
sigaretta.
-In un’altra vita. In
un'altra realtà.
Una mano si appoggia sulla
spalla di Silver Surfer, una mano abbastanza grande
da coprire metà della sua schiena. Una mano verde.
-Hulk pensa che dovremmo parlarne in centrale – dice il
colosso verde in impermeabile nero.
Centrale di polizia
Non c’è motivo di mentire:
Silver Surfer racconta tutto quello che sa. Di aver
incontrato Joy Traveler dopo aver avvertito il potere
nascosto dentro di lei, di aver viaggiato tra le stelle nel tentativo di
svelare il mistero della sua identità, e di aver visto l’Angelo Negativo
trafiggerle il petto con il proprio potere.
L’investigatrice bionda ed il
gigante verde sono di fronte a lui, dall’altro lato di un ampio tavolo. Lei sta
fumando una sigaretta, lui sta bevendo da una caraffa di caffè come se fosse un
bicchiere.
-Hulk tuo amico, Uomo Argento. Hulk
vuole crederti.
-Ma la tua storia è assurda.
Niente di quello che dici è successo veramente.
-Hulk conosce Uomo Argento da tempi di Difensori. Lavorato
con Stupido Mago, Uomo Pesce, Ragazza Spada, Naso Da Uccello e altri.
-Non è forse evidente che
provengo da un universo alternativo rispetto al vostro? Se anche nella vostra
realtà avete fatto parte dei Difensori, avete visto cose più strane.
La Valchiria ed Hulk si lanciano uno sguardo d’intesa.
-Non ha tutti i torti – alza
le spalle la donna.
-Hulk non è convinto. Storia di Uomo Argento troppo strana:
Bella Signora Dello Spazio ama Uomo Argento, perché sparare a Uomo Argento dopo
aver salvato vita di Uomo Argento?
-Esatto. Norrin
Radd, sei entrato di nuovo in contatto con Shalla-Bal?
-Ne ho abbastanza di questa
follia – risponde Silver Surfer, alzandosi in piedi;
il Potere Cosmico brilla nei suoi occhi, e la Valchiria avvicina la mano alla
propria spada.
-So che Shalla-Bal
esiste anche in questa realtà. Dove si trova adesso?
-La tua cara ex-moglie è una
fuggitiva, Radd. Ora siediti e spegni quel Potere
Cosmico; abbiamo parecchie domande da farti ed è nel tuo interesse rispondere a
tutte quante.
-Nessuna forza dell’universo
mi tratterrà oltre in questo labirinto di menzogne – proclama Silver Surfer, ricreando la fidata tavola da surf con la propria
energia.
Hulk appoggia rumorosamente la caraffa di caffè sul
tavolo, facendolo tremare.
-Hulk è stanco di fare poliziotto buono.
Il pugno che colpisce Silver Surfer è decisamente realistico, spedendolo fuori dalla
centrale riducendo a brandelli svariati muri. La tavola lo insegue rapidamente,
posizionandosi sotto di lui per impedirgli di precipitare al suolo.
-Interessante. L’ho quasi
sentito. Non c’è più alcun dubbio, questo è un universo... alternativo...
Silver Surfer
volge lo sguardo al cielo: il tempo è passato più rapidamente del previsto,
dato che il Sole è già tramontato. Ma non è il Sole a preoccuparlo, è
l’immagine della Luna.
Non è un satellite. E’ una
donna dalla pelle bianca come la neve, rannicchiata in posizione fetale ed
avvolta da ampie ali d’uccello. L’Angelo Negativo.
-Questo non può essere – si
rifiuta di credere Silver Surfer, la cui attenzione
si rivolge alle stelle nel cielo. Soltanto adesso che il Sole è tramontato può
vederle per come sono... e non sono stelle.
Sono Angeli Negativi.
Centinaia di miliardi, in ogni direzione, addormentati.
-Questa è una dimensione
onirica. Questo mondo è soltanto un sogno... e non sono io il sognatore.
-Hulk spacca sogno!!!
Silver Surfer
è troppo frastornato da quello che la sua mente gli sta mostrando, così tanto
da non accorgersi fino a quando non è troppo tardi del gigante di giada che lo
stende con un pugno.
Cygnus X-1, 6070 anni-luce dalla Terra
Saren Lotus osserva compiaciuto i resoconti provenienti
dalle agenzie di stampa rigelliane: il più grande
attacco terroristico degli ultimi tremila anni ha avuto un impatto
stupefacente.
I rigelliani
sono creature guidate dalla logica: non si lasceranno sopraffare dalla paura,
certo, ma per quanto non concordino con i suoi mezzi in molti si stanno già
interrogando sulla validità dei suoi fini. Ed aver attaccato impunemente una
potenza regionale come Rigel ha sicuramente
incrementato la fama della Ribellione.
Le porte della stanza si aprono.
Shalla-Bal si avvicina, seguita da Terrax. La donna esegue un inchino reverenziale,
porgendogli il Dislocatore Quantico, mentre l’ex
Araldo sbuffa.
-Questo sarebbe il tuo capo?
Un mingherlino dalla pelle viola?
-Terrax l’Indomabile. Grazie per i tuoi servizi; gradirei che
tu ti unissi alla mia causa.
-Io? Seguire uno smidollato
come te? – risponde l’ex Araldo, sollevando l’ascia cosmica che potrebbe
tagliare a metà un pianeta e puntandola verso Saren
in segno di sfida.
Saren lo guarda negli occhi, e Terrax
allontana l’ascia.
-Non farti strane idee, il
tuo stupido potere non funziona su di me. Starò al gioco solo perché mi fa
comodo e non perché me lo ordini tu, va bene?
-Sapevo che ti saresti
dimostrato ragionevole. Si è fatta una certa ora, perché non vai a preparare
qualcosa da mangiare per me e Shalla-Bal?
-Credi che Terrax sia uno schiavo!? Cucinerò per te solo per
dimostrare che il tuo potere mentale non ha alcun effetto su un Araldo –
protesta Terrax, uscendo rumorosamente dalla stanza.
Saren Lotus lo osserva con un sorriso di pura
soddisfazione.
-Ma guarda. Sembra che il mio
potere funzioni anche su chi non ha un cervello.
Esamina il Dislocatore Quantico, finalmente tra le sue mani. La voce
di Shalla-Bal interrompe le sue fantasie di potere.
-Saren. Riguardo Silver Surfer...
spedirlo nel Metaverso potrebbe essere stato un
errore.
Saren osserva quella donna. Per poter esprimere, no, per
poter pensare di dubitare di un suo piano, ad una distanza così ravvicinata,
deve avere una forza di volontà inimmaginabile.
-Non c’è motivo di
preoccuparsi, Shalla-Bal. Facciamo rotta verso il
sistema stellare di Deneb: è ora di resuscitare Zenn-La.
CONTINUA !
Nel prossimo numero: Yancy
Street
Note astronomiche